Decisioni Importanti: Affidarsi ai Tarocchi per Chiarezza

Quando hai bisogno di una risposta… e il cervello va in tilt

Capita, no? Ci sono quei momenti in cui ti trovi davanti a un bivio e senti che qualsiasi scelta tu faccia… potrebbe cambiare tutto.

Tipo: mollare o no quel lavoro che ti sta stretto, scrivere o no a quella persona che ti fa battere il cuore da mesi, o magari decidere se trasferirti in un’altra città.
Insomma, quelle decisioni.

E lì, nel mezzo del caos mentale, magari ti viene voglia di cercare un segnale. Qualcosa che ti dia anche solo un piccolo indizio.

E, guarda caso, qualcuno ti parla dei tarocchi.

Ora, io non so tu, ma la prima volta che ho chiesto una lettura dei tarocchi… ero scettico, curioso, un po’ rassegnato. Ma anche con la voglia di sentirmi dire che stavo andando nella direzione giusta.

Cosa sono (davvero) i tarocchi?

No, non sono una sfera magica né tantomeno uno strumento per “prevedere il futuro” tipo film di Harry Potter.

O almeno… non solo.


I tarocchi, per chi ci entra in confidenza, diventano uno specchio.

Un modo per guardarsi dentro, per leggere tra le righe delle proprie emozioni, desideri e timori.

È come se ogni carta, con i suoi simboli un po’ arcani e le sue storie nascoste, tirasse fuori qualcosa che già c’era… ma che non avevi il coraggio o la lucidità di vedere.

E no, non devi credere in magia, streghe o quant’altro per lasciarti ispirare.

Ma quindi… i tarocchi aiutano DAVVERO a prendere decisioni?

Eh. Bella domanda. Ti direi sì, ma anche no. O meglio: non è che ti dicono cosa fare, non sono una lista della spesa o un navigatore satellitare.

Quello che fanno, almeno per come l’ho vissuto io (e tante persone che conosco), è aiutarti a fare ordine.

Mettono sul tavolo i tuoi dubbi, le tue paure, e ti mostrano dei possibili scenari. Come dire: “Guarda, se vai a sinistra succede ‘sto casino; se vai a destra, forse sarà più complicato, ma ti avvicini a qualcosa che ti somiglia”.

Ecco come i tarocchi possono fare la differenza:

  • Ti obbligano a fermarti un attimo, a staccare il pilota automatico.

  • Fanno emergere emozioni nascoste, quelle che spesso ignoriamo.

  • Ti spingono a farti le domande giuste, anche se scomode.

  • Offrono una prospettiva nuova, che magari non avevi considerato.

  • Ti ricordano che hai sempre una scelta (anche quando sembra di no).

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Un esempio? Te lo racconto

C’era una volta – cioè, qualche anno fa una me un po’ più confusa del solito, che doveva decidere se chiudere o meno una relazione che non funzionava più da un pezzo.

Ero bloccata. In testa mille “sì, ma”, “però se”, “e se poi me ne pento?”.

Una sera, più per sfizio che per convinzione, ho chiesto una lettura. Lì, tra un Appeso e una Torre, è venuto fuori chiaro come il sole che stavo cercando di tenere in piedi qualcosa che non reggeva più.

E no, non è che la carta mi ha detto "lascialo" ma mi ha fatto vedere con cruda chiarezza che stavo sacrificando me stessa.

Che stavo rinunciando alla mia crescita.

E alla fine, anche se con fatica, ho trovato il coraggio.

Tarocchi = Verità assoluta? Mica tanto.

Chiariamo una cosa: i tarocchi non sono una verità scolpita nella pietra.

Sono uno strumento. Uno specchio, un amico un po’ rude che ti dice le cose come stanno… o come potresti vederle se solo ti dessi il permesso.

Il rischio, però, è quello di prenderli troppo alla lettera, o peggio ancora, di delegare completamente a loro la responsabilità delle scelte.

"Eh ma la Papessa mi è uscita rovesciata quindi non devo farlo!"

No. No, no e ancora no. Quello è evitamento mascherato da spiritualità.

I tarocchi ti aiutano, ma la decisione, quella vera, resta nelle tue mani.

Ma quindi… come si usa una lettura dei tarocchi nei momenti di crisi?

Intanto, niente panico. Non serve essere esperti o sapere a memoria tutti i significati. Puoi:

  • Rivolgerti a una persona fidata (una lettrice o lettore con esperienza e sensibilità).

  • Usare un mazzo tu, anche se sei principiante. Anche se vai “a sentimento”.

  • Annotare quello che emerge, senza cercare risposte immediate.

  • Lasciar decantare. Sì, proprio come il vino buono.

E poi, se vuoi, ci torni su dopo qualche giorno.

Spesso le carte parlano prima che la testa capisca.

Quali sono le carte più “rivelatrici” quando si tratta di scelte?

Beh, dipende. Ma ce ne sono alcune che quando escono ti fanno drizzare le antenne. Eccole, giusto per curiosità:

  • Il Matto: inizio, rischio, libertà. Ma anche incoscienza. Occhio.

  • La Giustizia: valutare pro e contro, guardare in faccia la realtà.

  • L’Eremita: introspezione. Tempo per te, senza pressioni esterne.

  • Il Mondo: fine di un ciclo. Realizzazione, ma anche chiusura.

  • Il Diavolo: attaccamenti, dipendenze, illusioni. Fa paura ma serve.

In sintesi (perché sennò non smetto più di scrivere)

Affidarsi ai tarocchi non vuol dire scaricare le responsabilità.

Vuol dire darsi il permesso di guardare in faccia i propri dubbi, paure, desideri.

Vuol dire prendere una boccata d’aria quando il cervello è troppo pieno.

E se proprio in quel momento ti esce la carta che ti fa pensare “accidenti, è proprio così”… beh, forse era proprio quello che avevi bisogno di sentire.

Forse i tarocchi non ti cambiano la vita. Ma possono aiutarti a capire da che parte vuoi davvero andare.

Anche quando tutto sembra confuso. Anche quando ti senti solo. O incastrato.

Per me è stato così. E, chissà, magari per te lo sarà.


Al massimo… avrai fatto una chiacchierata con l’universo. E ti pare poco?


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